QUANDO IL RIFIUTO DI INDOSSARE PELLICCE O INSERTI HA UN MOTIVO MORALE E NON E’ ESTREMISMO

VESTIAMO SENZA CRUDELTA’.
NON ACQUISTIAMO NIENTE DI NIENTE CHE SIA FATTO –anche in minima parte- DI VERO PELO

 

Con impegno si possono cambiare scelte apparentemente innocenti.
Anche le meno “pregiate” pellicce o rifiniture in pelliccia costano infinite sofferenze.

Pellicce di agnellino appena nato o abortito.

“Due lavoratori sono entrati nella stanza con una pecora gravida tenendola per le zampe anteriori e posteriori. L’hanno buttata a terra e tenuta giù premendole sulla schiena. Lei scalciava, nel vano tentativo di fuggire. Uno dei due ne teneva fermo il posteriore facendo pressione con un piede. Il
macellaio le tagliava la gola con un lungo coltello. La pecora continuava a scalciare disperatamente. Poi un altro taglio sulla gola, questa volta più in profondità. Un fiotto di sangue è schizzato sul pavimento attorno a lei. Il macellaio le fatto passare il coltello attorno alla testa, torcendogliela fino a che non si è staccata dal corpo e gli è rimasta in mano.”

“Due minuti dopo, l’altro ha preso il corpo decapitato e l’ha appeso per le zampe. Si vedevano chiaramente vigorosi movimenti all’altezza dell’addome del copro senza vita. Evidentemente l’agnellino non ancora nato si stava dibattendo. Il lavoratore ha colpito l’addome della pecora morta diverse
volte: dopo una trentina di secondi non si notava più alcun evidente movimento. Allora ha inciso la pelle della pecora e ha iniziato a scuoiarla.”

“Infine, un altro le ha aperto l’utero e tirato fuori l’agnellino tenedolo su per farcelo vedere bene. Poi ha gettato a terra il feto ed è uscito dalla stanza.”

Questi passi sono tratti da un rapporto dell’Humane Society of the United States sulla macellazione delle pecore Karakul a Bukkara, nell’ex repubblica sovietica dell’Uzbekistan.

Ogni anno quattro milioni di pecore karakul vengono macellate in questo modo in diverse regioni dell’Asia Centrale, Namibia e Sud Africa per produrre le rinomate e pregiatissime pellicce di astrakan.

Ci sono diversi tipi di queste pellicce: vi abbiamo raccontato come si “produce” quella più “raffinata” e “ricercata”.Sono fatte con feti di pecora, uccisi 15-30 giorni prima della nascita naturale. Altri tipi di queste pellicce sono invece ricavate da agnellini di pochi giorni. Uno, due, tre giorni e non di più perché altrimenti la loro pelliccia perderebbe quelle caratteristiche che la rendono tanto “affascinante”. Una pecora viene fatta partorire da tre a cinque volte, poi viene uccisa essa stessa per ricavarne il prodotto più pregiato: il cadavere di suo figlio non ancora nato.


Fonte: The Humane Society of the United States